Quando i responsabili
dell'Università della Terza Età fissarono l'incontro sull'Islam, già
nell'autunno scorso, mai più avrebbero immaginato che la data del 13 gennaio
sarebbe coincisa a pochissimi giorni dall'attentato terroristico di matrice
islamica a Parigi. Quindi, una conferenza quanto mai attuale, che ha attirato,
ieri pomeriggio presso la sala consiliare, un numeroso pubblico, non solo i
fedelissimi dell'UNITRE. Il suo presidente Paolo Massara ha però voluto
precisare la scelta effettuata sul relatore. Avrebbe desiderato un “adepto”, ma
dopo un'accurata selezione ha capito che il personaggio scelto avrebbe fatto
della propaganda, così la scelta è caduta su
un relatore d'eccezione: Don
Gianluca Popolla, sacerdote, studioso e direttore del Centro Culturale
Diocesano di Susa, che ha cercato di illustrare il complicato tema, partendo
dalle origini storiche, da quando, cioè, Abramo generò due figli da due donne
diverse.
“Cristiani, Ebrei ed Islamici hanno uno stesso padre che è Abramo con
uno stesso Dio”, ha esordito Don Popolla. “Ma l'Islam è un universo, la
religione non è un fatto privato, ma culturale e sociale. Il mondo islamico non
ha preti, non ha pastori, non ha intermediari tra uomo e Dio. Molto importanti
sono le tribù. La mancanza di una gerarchia religiosa è grave per l'Occidente,
perchè non vede un punto di riferimento. La religione influenza la vita
politica. Per i Sunniti, che rappresentano l'80% degli Islamici, politica e religione
si fondono. Mentre per noi Cristiani la Bibbia è stata ispirata da Dio e quindi
interpretata, per gli Islamici il Corano è stato dettato, quindi il problema di
interpretazione non è messo in discussione. Molte regole del Corano sono simili
alla nostre”.
Il relatore ha poi
sottolineato che oggi il mondo arabo sta vivendo un malessere, dovuto alle
conseguenze della fine della Prima Guerra Mondiale, quando i governanti di
allora hanno spezzato l'impero ottomano, creando delle divisioni, tirando delle
linee di confine senza una logica. “Già negli anni Venti/Trenta si intravvede
un tentativo di aggregazione tra gli Islamici” ha proseguito Don Popolla.
“Nascono i Fratelli Mussulmani, non solo in Egitto. Da questi, poi, sono
gemmati tutti i gruppi terroristici vari (Al Qaeda, Isis, Boko Haram) di cui
oggi sentiamo parlare. Gemmano perchè all'origine c'è un malessere, che dà
luogo ad una reazione, il tutto sostenuto da speculazioni finanziarie e tanto
denaro”. “Cosa auspicare?” si domanda il relatore, dopo circa due ore di conferenza. “Forse ci
vorrebbe un interlocutore unico? Forse il Vaticano? Un dialogo? Dipenderà dalle
nostre scelte. Si dovrà ascoltare, studiare e capire. Io vedo un processo
positivo, ma come arrivarci...non so!”
Luisa Maletto