mercoledì 14 gennaio 2015

UNI3 Oulx: la conferenza sull'Islam ha catalizzato il pubblico valsusino


Quando i responsabili dell'Università della Terza Età fissarono l'incontro sull'Islam, già nell'autunno scorso, mai più avrebbero immaginato che la data del 13 gennaio sarebbe coincisa a pochissimi giorni dall'attentato terroristico di matrice islamica a Parigi. Quindi, una conferenza quanto mai attuale, che ha attirato, ieri pomeriggio presso la sala consiliare, un numeroso pubblico, non solo i fedelissimi dell'UNITRE. Il suo presidente Paolo Massara ha però voluto precisare la scelta effettuata sul relatore. Avrebbe desiderato un “adepto”, ma dopo un'accurata selezione ha capito che il personaggio scelto avrebbe fatto della propaganda, così la scelta è caduta su
un relatore d'eccezione: Don Gianluca Popolla, sacerdote, studioso e direttore del Centro Culturale Diocesano di Susa, che ha cercato di illustrare il complicato tema, partendo dalle origini storiche, da quando, cioè, Abramo generò due figli da due donne diverse. 

“Cristiani, Ebrei ed Islamici hanno uno stesso padre che è Abramo con uno stesso Dio”, ha esordito Don Popolla. “Ma l'Islam è un universo, la religione non è un fatto privato, ma culturale e sociale. Il mondo islamico non ha preti, non ha pastori, non ha intermediari tra uomo e Dio. Molto importanti sono le tribù. La mancanza di una gerarchia religiosa è grave per l'Occidente, perchè non vede un punto di riferimento. La religione influenza la vita politica. Per i Sunniti, che rappresentano l'80% degli Islamici, politica e religione si fondono. Mentre per noi Cristiani la Bibbia è stata ispirata da Dio e quindi interpretata, per gli Islamici il Corano è stato dettato, quindi il problema di interpretazione non è messo in discussione. Molte regole del Corano sono simili alla nostre”.
Il relatore ha poi sottolineato che oggi il mondo arabo sta vivendo un malessere, dovuto alle conseguenze della fine della Prima Guerra Mondiale, quando i governanti di allora hanno spezzato l'impero ottomano, creando delle divisioni, tirando delle linee di confine senza una logica. “Già negli anni Venti/Trenta si intravvede un tentativo di aggregazione tra gli Islamici” ha proseguito Don Popolla. “Nascono i Fratelli Mussulmani, non solo in Egitto. Da questi, poi, sono gemmati tutti i gruppi terroristici vari (Al Qaeda, Isis, Boko Haram) di cui oggi sentiamo parlare. Gemmano perchè all'origine c'è un malessere, che dà luogo ad una reazione, il tutto sostenuto da speculazioni finanziarie e tanto denaro”. “Cosa auspicare?” si domanda il relatore,  dopo circa due ore di conferenza. “Forse ci vorrebbe un interlocutore unico? Forse il Vaticano? Un dialogo? Dipenderà dalle nostre scelte. Si dovrà ascoltare, studiare e capire. Io vedo un processo positivo, ma come arrivarci...non so!”

Luisa Maletto