Nell'ambito delle iniziative
annuali del Gemellaggio Bardonecchia-Modane-Fourneaux, i gemelli italiani hanno
proposto una giornata culturale da trascorrere a Torino. Così, domenica 13 ottobre, ben 34 persone si
sono ritrovate in piazza Vittorio Veneto per visitare, al mattino, il Museo
Accorsi e per assistere, al pomeriggio, alla prova generale dell'opera verdiana
“Rigoletto” al Teatro Regio.
Al Museo si sono svolte ben due visite, una alla mostra temporanea in corso di Pietro Piffetti, l'altra alla Casa Museo di Pietro Accorsi, oggi di proprietà della Fondazione Accorsi-Ometto. La prima è stata guidata in lingua francese da Elsa Begnis, vicepresidente dell'associazione bardonecchiese. L'esposizione, dal titolo “Pietro Piffetti, il re degli ebanisti, l'ebanista del Re”, allestita presso alcune sale del Palazzo Accorsi, vuole rendere omaggio, per la prima volta nella storia, ad un artista del Settecento, il cui talento è stato riscoperto appena alla fine dell'Ottocento. Ebanista alla corte di Carlo Emanuele III di Savoia, Piffetti ha lasciato pezzi unici di alto valore artistico. La visita, poi, dell'intero palazzo, anch'essa guidata, ha letteralmente stupito i gemelli visitatori, persino gli italiani, che non avevano ancora avuto l'opportunità di ammirare i preziosi arredi che Pietro Accorsi, nella sua lunga vita di collezionista, aveva nel tempo acquistato.
Un delizioso spuntino,
condiviso in allegria, al Circolo dei Lettori ha spezzato la giornata culturale
dei Gemelli prima di accedere al Teatro Regio per lo spettacolo verdiano. Rigoletto, uno dei personaggi più amati della
storia operistica, anche in questa versione di prova generale non ha deluso. E
come Victor Hugo, autore del dramma “Le Roi s'amuse” da cui è stata tratta
l'opera, rimase fortemente colpito dal quartetto “Bella figlia dell'amore”,
anche il pubblico di domenica ha manifestato il suo ampio consenso con un lungo
e caloroso applauso.
Luisa Maletto