Al Comune di Sallière-Sardière "Les Rubans du Patrimoine" 2015 per il restauro del TELEGRAFO CHAPPE di Mollard-Fleury
Sollières-Sardières: Les Rubans du Patrimoine 2015 pour la réhabilitation du Télégraphe Chappe
Nel gruppo, il sindaco di
Sollieres Jean Louis Bougon e
Alain Peynichoud, riconoscibile dalla cravatta
blu
personalizzata con i telegrafi
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Sollières-Sardières: Les Rubans du Patrimoine 2015 pour la réhabilitation du Télégraphe Chappe
La cerimonia di consegna del
premio “Les Rubans du Patrimoine 2015 pour la réhabilitation du Télégraphe
Chappe” al Comune di Sollières-Sardières, svoltasi lunedì 7 dicembre, è stata
un'occasione per i componenti del Gemellaggio di ritrovarsi e di condividere
una bella giornata, all'insegna di un eccezionale lavoro di restauro.
Per giungere a questo
traguardo l'iter è stato molto lungo e laborioso. Grazie all'Associazione di
Storia e di Archeologia di Sollières-Sardières il Télégraphe Chappe è uscito
dall'oblio. L'ingegnere Claude Chappe alla fine del 1700, in piena Rivoluzione
francese, inventa un sistema di comunicazione più rapido di quello basato sui
messaggeri a cavallo: un telegrafo ottico. Il primo viene attivato tra Parigi e
Lille, poi con Strasbourg, Lione ed infine con Torino, Milano e Venezia. Il
tempo record per un messaggio di 25 parole risulta di 38 minuti. L'impianto,
utilizzato solo a scopo militare e collocato su alture, era costituito da un
palo alto sette metri con due bracci roteanti di quattro metri, collocati sulla
sua sommità. I due addetti al funzionamento, attraverso cannocchiali leggevano
i messaggi, codificati in numeri a seconda della posizione dei bracci. I
numeri, iscritti in un dizionario solo conosciuto dagli Alti Comandi, venivano
trasformati in lettere. L'ingegnoso sistema, attivo dall'alba al tramonto e con
ottima visibilità, operò solo dal 1806 al 1814, cioè fino alla caduta dell'impero
napoleonico. Le 124 postazioni italiane su una lunghezza di 1200 km furono in
seguito smantellate, come del resto anche quelle francesi. I materiali furono
ricuperati e riutilizzati dalle popolazioni locali. Si persero, così, le tracce
del Telegrafo. Le laboriose ricerche, condotte da Alain Peynichou, presidente
dell'Associazione archeologica, nel 2002 lo riportano alla luce.
Dal 2009 nel mese di giugno
gli abitanti di Sollieres organizzano una giornata dedicata al Telegrafo e
grazie ad un solerte lavoro di volontariato e ad un parziale finanziamento,
proveniente dal Conseil General di Lanslebourg, è stato completamente
realizzato secondo le tecniche di duecento anni fa in località Mollard-Fleury. Tutto il lavoro è
stato ripreso dalla videocamera della regista Goddet e proiettato nel corso
della manifestazione.
La consegna del premio è
avvenuta in presenza di molte autorità politiche e persone che, con tanta buona
volontà, hanno contribuito alla realizzazione di questo lavoro (carpentieri,
fabbri, disegnatori e architetti). Tra gli invitati hanno partecipato anche
quattro italiani, tra cui Roberto Follis di Susa in rappresentanza della
rivista “Segusium”. Manifestando tutto il suo stupore per un lavoro così
minuzioso e ricercato, ha promesso di ventilare in Valle di Susa questa idea di
recupero. Infatti, erano, già, state individuate le postazioni di Monpantero,
Chiusa San Michele, Frassinere e Rivoli. Roberto Follis vorrebbe coinvolgere,
in un eventuale progetto europeo transfrontaliero di recupero, i sindaci di
questi Comuni interessati.
L'evento è stato poi
festeggiato con un brindisi, accompagnato da un gustoso buffet savoiardo.
Luisa Maletto