Inaugurazione affreschi
ritrovati e restaurati alla
Cappella Chaffaux
Non poteva essere peggiore la giornata di
sabato 29 settembre, dedicata
all'inaugurazione degli eccezionali affreschi quattrocenteschi ritrovati
presso la Cappella della Borgata Chaffaux. Una pioggia torrenziale ha
accompagnato i numerosi Bardonecchiesi che si sono avventurati, chi a piedi,
chi in fuoristrada, per la ripida salita verso la borgata. Fra questi, il
sindaco Roberto Borgis, il parroco Don Franco Tonda, la squadra dei
restauratori guidati da Michelangelo Varetto del centro Restauro San Luca di
Torino, Valeria Moratti della Soprintendenza dei Beni Storici e Artistici del
Piemonte, Paola Barbarino della Fondazione Magnetto, il sodalizio che ha
contribuito per la maggior parte al finanziamento.
Dalle descrizioni espresse dagli esperti si
tratta di una cappella del Quattrocento, fatta edificare da ricche famiglie
della zona e affrescata al suo interno probabilmente dall'artista di Plampinet,
frazione di Nevache. Rispetto agli altri affreschi che Bardonecchia vanta nelle
sue cappelle, coeve (S. Sisto, Notre Dame de Coignet e San Giacomo a Horres),
quella del Chaffaux, dedicata a S. Maria Maddalena e S. Caterina d'Alessandria,
presenta degli affreschi molto raffinati, addirittura con parti dorate.
Purtroppo per secoli sono stati nascosti da uno spesso strato di intonaco,
probabilmente steso per cambiamenti di moda o di gusto. Le rappresentazioni,
raffiguranti la vita delle sante, forse non erano più gradite ai proprietari
seicenteschi della Cappella, perchè troppo macabri. Con un particolare lavoro
di restauro questi tesori ora sono stati riportati alla luce, sebbene con
qualche parte ormai irricuperabile. Ma l'effetto è grandioso. Nonostante la
cappella sia stata messa in sicurezza alla fine degli anni novanta, sotto la
guida dell'architetto bardonecchiese Mauro Mainardi, gli affreschi della volta
rimangono i più colpiti dal tempo, mentre quelli dell'abside sono quasi
intatti. Molto ricco è il disegno del velario. L'autore si è ispirato alla
leggenda aurea (non dei Vangeli). Caterina, figlia di Re, non vuole adorare gli
idoli pagani. L'imperatore romano Massenzio invia un gruppo di sapienti per
convertirla, ma saranno i sapienti a convertirsi alla fede della santa, diventando
loro stessi vittime. Caterina allora
viene martirizzata con una ruota. Ma, salvata dagli angeli, continua a
predicare la sua fede. Tanto che riesce a convertire anche la moglie di
Massenzio. Ma anch'essa viene martirizzata con il taglio dei seni e Caterina
viene infine decapitata.
La Cappella, inaugurata proprio in occasione
delle Giornate Europee del Patrimonio, è entrata a far parte del circuito
“Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina”. Da ora in poi sarà possibile
visitarla, secondo orari stabiliti, e grazie ai numerosi volontari che dal 2000
si rendono disponibili per la visita guidata.
E' allo studio un sistema di apertura
elettronica delle cappelle con pass e fotocellule per rendere più facilmente
visibili questi tesori alpini. Ma per ora sarà ancora il volontariato ad
offrire questa prestazione.
Luisa Maletto
Foto (D.Pagnotto)
Foto (D.Pagnotto)
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